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MAYA

Tempio delle IscrizioniI Maya sono stati una delle più grandi civilizzazioni del Mesoamerica. (Vedi anche il Calendario Maya)

Geograficamente occupò tanto zone di terre alte come di terre basse, parte del Messico, Guatemala, Belice, parte dell'Honduras ed El Salvador. Le terre alte sono costituite dal sud del Messico, Guatemala e El Salvador, dove si crede si formò questa civilizzazione, ricevendo influenze dagli Olmeca, con centri come Izapa, Abaj Takalik e Kaminaljuyú (alla periferia dell'attuale capitale del Guatemala).

La loro cronologia storica è la seguente:

PERIODO FORMATIVO (2.500 a.C. - 250 d.C.)

Primario (2.500 a.C. - 1.000 1.C.). Rappresentato dagli insediamenti della Curva di Loltún e il cenote di Manú (Nord dello Yucatán).

Medio (1.000 a.C. - 350 a.C.). Sorgono Uaxactún, Tikal, Nakbé e el Mirador (Petén). Cuello, nord di Belice e Dzibilchaltún, nord dello Yucatán.

Tardo (350 a.C. - 250 d.C.). Gli insediamenti" anteriori si svilupparono e ricevono le influenze di Izapa e Kaminaljuyú a traverso di Abaj Takalik.

CLASSICO (250 - 900 d.C.)

Primario (250 - 600 d.C.). Predominio di Tikal, formazione di stati, rivalitá, consolidazione delle dinastie regnanti.

Medio (600 - 800 d.C.). Caduta di Tikal, sottomessa successivamente da Caracol e Tres Pilas, con l'aiuto di Calakmul (Hiato Classico). Posteriormente, rinascita di Tikal e Naranjo. Sconfitta di Calakmul. Estensione delle guerre di conquista, acutizzazione del militarismo endemico.

Il Castello -
 Chichen ItzáTardo (800 - 900 d.C.). Caduta e silenzio successivo dei centri e stati del centro del Petén. Auge della zona settentrionale dello Yucatán. Fioritura degli stili Chenes, e soprattutto Puuc (Uxmal).

POSTCLASSICO (900 - 1.692 d.C.).

Inizio del cambio delle reti commerciali, allora nelle mani dei Maya Putunes della Costa del Golfo. Formazione di una cultura plurietnica a nord dello Yucatán, con caratteristiche del centro di Messico. Predominio successivo di Chichén Itzá e Mayapán. Fioritura nell'altipiano del Guatemala di diversi stati Maya con grandi influenze dall'altipiano centrale del Messico: Quiché, Kaqchikel, Tzeltzal, ecc. Il periodo finalizza con la conquista dagli spagnoli dell'ultima città Maya, Tayasal, situata lungo la riva del lago Petén Itzá.

El Formativo Maya.
Le impronte del Preclassico o Formativo Maya e il suo divenire lungo i secoli possono essere riassunte dalla seguente maniera:

  1. I primi insediamenti conosciuti, durante il Preclassico Primario e ancora prima, sono nelle terre basse della pianura lungo la costa del Pacifico. La popolazione era molto piccola. Esistevano shamanes a "part-time", scambio di materiali critici a lunga distanza come la ossidiana. La situazione privilegiata del sud dell'area Maya presto attrae i commercianti della metropoli Olmeca e di altre distante terre.
  2. Durante il Preclassico Medio popolazioni Maya primarie e Mixe-Zoque iniziano a colonizzare le Terre Basse verso nord.
  3. Spuntano i primi centri nel Formativo Medio, come base del potere di capi o governanti. Centri religiosi, funerari ed economici (mercati) uniscono le elite al resto degli abitanti. Lo sviluppo del commercio è fonte di ricchezza per l'elite e uno stimolo per la creazione di organizzazioni efficienti.
  4. La crescita dei centri li porta alla competizione e soprattutto allo scontro armato durante la fine del Preclassico Medio e Tardo. Kaminaljuyú si consolida come potere dominante nel controllo dei prodotti delle Terre Alte. Altri centri, delle Terre Basse, come Nakbé in un primo momento e poi El Mirador, che usurpò il suo potere, si specializzano nel trasporto e la distribuzione dei prodotti da e verso le Terre Alte. Altri centri minori (come Colhá, Komchen, Cerros, nelle Terre Basse e Abaj Takalik, El Baúl e Chalchuapa nelle Terre Alte) controllavano il traffico di prodotti locali.
  5. I Mixe-Zoque sono "spostati" oppure assorbiti dalle popolazioni Maya nelle Terre Basse. Nonostante ciò, nelle Terre alte si consolida durante il Preclassico Tardo la formazione delle prime istituzioni politiche stabili ed autoritarie (governanti ereditari, commemorati in "striscioni" con testi geroglifici e calendari). Nelle Terre Basse si segue un processo similare, il potere dei governanti viene rappresentato da una architettura grandiosa.
  6. Alla fine nelle Terre Basse, entrambe le tradizioni si fondono; prima nei centri come El Mirador e posteriormente, in coniugazione con l'apparizione dei nuovi centri emergenti di potere, come Tikal.
  7. Verso la fine del Formativo Tardo i vecchi centri vanno in declino e sono abbandonati e nuovi iniziano a consolidarsi. Teotihuacán approfitta il vuoto di potere creatosi nelle Terre Alte e si allea, in condizioni vantaggiose, con Kaminaljuyú. Il Classico e le sue spettacolari creazioni ebbe inizio.

Classico Maya.
Durante un periodo di sei secoli, dal 250 d.C. al 900 d.C., i Maya, in speciale nell'Area Centrale, raggiungono una capacità artistica ed intellettuale mai raggiunta da nessun altro popolo del Nuovo Mondo e pochi del Vecchio Mondo. Il periodo Classico fu una specie di Età dell'Oro, non solo per i Maya, ma anche per il resto delle popolazione del Mesoamerica. (Estela F. Quiriguá).

Palenque - Tempio del SoleIl Formativo Tardo termina nell'area Maya con la decadenza della regione sud est, coinvolgendo posti lungo la pianura della costa e l'altipiano del Guatemala e El Salvador. Molto probabilmente l'eruzione del vulcano Ilopango, nella valle dello Zapopitlán, origina un'enorme devastazione nella zona e uno sprofondamento delle reti commerciali che li collegavano con Centroamerica.

Questa situazione contribuisce all'espansionismo di Teotihuacán che originò una profonda riorganizzazione nel controllo delle reti commerciali a lunga distanza. La supposizione che i Maya durante il periodo Classico fossero governati da sacerdoti sembra essere infondata.

Durante decadi, autori di rilievo, come Sylvanus G. Morley e J. Eric Thompson avevano popolarizzato un ipotetico scenario idillico in cui posti come Tikal, Palenque o Copán erano semplici centri cerimoniali dove confluiva la popolazione contadina nei giorni religiosi e di mercato. In questo contesto idealizzato i Maya erano un popolo pacifico, governato da saggi sacerdoti che si dedicavano all'osservazione degli astri e alla filosofia del tempo, ignari, quasi per completo, dei sacrifici umani. Il predominio di questa visione limitò durante molto tempo le vie delle analisi, distorse l'immagine storica dei Maya e li isolò artificialmente dal contesto culturale mesoamericano (López Austin y López Luján, 1.996).

La Chiocciola - Chichén ItzáInvece gli antichi Maya hanno avuto un governo secolare ed erano tanto guerrieri come gli stati, possibilmente più assetati di sangue (epoca Postclassica). Il periodo Classico può essere definito con precisione come l'epoca durante la quale i Maya delle Terre Basse utilizzavano il calendario di Conta Lunga nei suoi monumenti. Il primo monumento del periodo Classico, di cui si ha testimonianza, è la Striscia 29 di Tikal, eretta il 8.12.14.8.15 (anno 292 d.C.).
La speranza di ritrovare monumenti anteriori è ancora viva, come sembra dimostrare la Striscia Hauberg, che rappresenta un signore Maya con maschera in un rituale di auto sacrificio di sangue. La data iscritta, abbastanza confusa, è stata interpretata da Linda Schele e John Justeson come appartenente all'anno 199 d. C. Questo potrebbe essere il collegamento tra le iscrizioni cronologiche della cultura Izapan e l'alba della civilizzazione Maya Classica.

La società classica riuscì a fondere il modello delle organizzazioni primitive egualitarie con le caratteristiche essenziali delle civilizzazioni e gli stati. Gli innovamenti classici sono la proiezione dell'ordine cosmico nelle categorie sociali con l'accordo della sacralità del tempo e con la conferma degli schemi mitologici originali. La singolarità di queste formule fu la combinazione delle virtù integranti dei sistemi di parentela e l'assenza della proprietà privata dei mezzi di produzione, con un regime gerarchico piramidale, cui cuspide riuniva e faceva uso del potere totale. (Rivera Dorado, 1.985).

Il Classico Temprano si distingue prima dalla forte componente Izapan, ancora da scoprire, nella cultura Maya e, finalmente, dall'apparizione a metà periodo, di potenti ondate di influenza procedente da Teotihuacán. è l'epoca dello sviluppo ed espansione delle organizzazioni politiche nell'area Maya, specialmente nelle zone centrale e sud.

TikalLa divisione verso il 600 non è arbitraria, si basa nell'interruzione temporale della pratica politico e religiosa di erigere "striscioni e architravi" e la notevole differenza dei reparti archeologici appartenenti ad ognuno dei due periodi.

Il Classico Tardo, senza l'influenza dal Centro di Messico, fu un'epoca di considerevole aumento demografico, con grandi concentrazioni urbane e di massima fioritura economica, politico e culturale. Questo periodo finisce con il collasso dei grandi centri urbani della zona centrale, corrispondente a Petén, il decadimento nel Sud e il fiorire dei centri della zona Nord.

Postclassico Maya.
Dai finali del Classico e durante vari secoli molti popoli emigrarono in ondate dalla costa del Golfo fino i territori di Chiapas e Petén. J. Eric S, Thompson localizzò il punto di partita nella striscia di confine fra Tabasco e Campeche, e identificò agli invasori come Putunes, Maya di lingua Chontal, influenzati da una ideologia procedente del centro del Messico. Le ondate seguirono diverse strade:
Verso la foresta del Petén, lasciando la loro impronta in luoghi come l'Altare dei Sacrifici e Seibal.
Verso l'altipiano del Guatemala, lungo il percorso del Chixoy.
Verso il nord della penisola dello Yucatán.

De maniera cauta o drastica questi uomini imposero un ordine politico militarista. Tanto a nord come a Sud, i nuovi governati si consideravano rappresentanti da un personaggio denominato Serpente Impiumata (Quetzalcóatl). Nel Post Classico rimase fuori uso il preciso computo Maya della Conta Lunga. A suo posto si utilizzo un sistema semplificato chiamato Ruota dei Katunes, cui segni si ripetono 256,26 anni. Nel Nord si possono distinguere tre fasi e un periodo di transizione:

  1. Postclassico Temprano (ca. 1.000 a 1.200) in cui si fonde la tradizione degli invasori con la regione del Puuc, predominò politicamente Chichén Itzá e prevalse la ceramica Sotuta.
  2. Periodo di Transizione (1.200 - 1.300) caratterizzato dalla presenza di tipi ceramici del Complesso Hocobá.
  3. Postclassico Tardo (1.300 - 1.450). Mayapán sostituisce Chichén Itzá come centro egemonico e prolifera la ceramica Tasés.
  4. Periodo della decadenza culturale (1.450 - 1.524). A partire dalla distruzione di Mayapán arriva la definitiva frammentazione politica che porta a numerosi regni a un conflitto bellico permanente. La zona Sud si trova abitata da tempi immemmoriali da popoli che parlavano diverse lingue Maya, come il chol, tzeltal, tzotzil e chuj in Chiapas; ixil, chuj, achí, quiché, pokomchí, kaqchikel, tzutuhil, kekchí e pokomam in Guatemala e chortí nel confine fra Honduras e Guatemala.

Per alcuni investigatori, gli elementi intrusivi si trovano dal Classico e aumentarono d'intensità in cada una delle seguenti fasi:

  1. Fase Pre Acropolis (800/1.000 - 1.100). I Putunes si stabilirono nel fondo delle valli, erigendo tempi circolari e campi chiusi a forma di H per il gioco della pelota (palla).
  2. Fase Acropolis (1.000 - 1.250). Si costruirono tempi piramidali simili al Castello di Chichén Itzá, cioè con scalinate nei suoi quattro lati. Gli insediamenti si trasferiscono a luoghi protetti come le "cime" delle montagne dove la difesa militare è più facile.
  3. Fase Proto storica (Postclassico Tardivo) (1.250 - 1.524). Si generalizzano le case lunghe, edifici di multiple colonne e vani nelle sue facciate. Predominio dei gruppi "quicheani" e i suoi alleati (Kaqchikeles e Rabinales), prima dal centro di Jakawitz, dopo da Ismachí e finalmente da K'umarcaaj (Utatlán). Verso il 1.493 è spodestato Q'uikab e si dissolve l'alleanza di maniera che all'arrivo degli spagnoli esistevano una sorta di signorie e quattro grandi regni: Quiché, Kaqchikel, Rabinal e Tzutuhil.

SISTEMA POLITICO-ECONOMICO.
Il sistema politico economico Maya era formato da città-stato templari, governate da un'elite sacerdotale che agiva in nome delle divinità. L'halac huinic ("il vero uomo") era considerata la massima autorità; la sua carica era, pur con alcune eccezioni, ereditaria. Questo sistema politico era accettato dalle classi più basse della scala sociale (artigiani, commercianti, contadini), e anche le classi dirigenti delle varie città si rispettavano fra di loro, tanto che non ci furono mai guerre. Esistevano comunque i guerrieri, equipaggiati con armi di legno e di pietra, visto che qui, come a Teotihuacan, la metallurgia era sconosciuta.

La società risultava assai stratificata, tuttavia non esisteva la schiavitù. Il commercio era organizzato dallo Stato, con città che costituivano importanti centri di scambio. Esistevano anche centri industriali per la lavorazione dei vari manufatti nonché centri per la distribuzione, per il commercio terrestre, fluviale e marittimo. Materie prime, prodotti lavorati e semilavorati venivano esportati fino a grandi distanze. L'americano delle culture "classiche" si sentiva probabilmente immerso in un ordine cosmico, in un ritmo armonico universale i cui rappresentanti e interpreti erano i sacerdoti. Non doveva dunque sentirne il dominio come un peso ingiusto.

Tuttavia, ad un certo punto, si verificò un'improvvisa decadenza di questa società. Una serie di fattori ancora in corso di studio, fra i quali probabilmente un'oscillazione climatica, un inaridimento dei campi dovuto a un eccessivo sfruttamento agricolo nonché una decadenza intellettuale e morale della classe dirigente, portarono ad una situazione di ribellione (una sorta di "disobbedienza civile") dei contadini e degli artigiani, i quali abbandonarono i centri cerimoniali della regione (l'ultima data registrata si trova in una striscia a Uaxactún e corrisponde all'anno 889).

LA RELIGIONE.
Il sistema teocratico implicava l'organizzazione e la direzione della vita sociale da parte di un'elite sacerdotale, la quale operava in nome e per ispirazione divina. Si può supporre di tipo astrale. Di qui l'importanza dell'astronomia e del computo del tempo.

Un'altro aspetto importante è quello della cosmogonia, secondo il quale c'erano state quattro epoche anteriori alla nostra, ognuna delle quali era finita con un grande cataclisma ordinato dagli dei, che volevano eliminare le imperfezioni createsi durante l'epoca precedente. L'idea d'una catastrofe imminente divenne una vera e propria ossessione per i maya e contribuì a incrementare la pratica dei sacrifici umani di origine tolteca.

Il pantheon maya era variamente popolato: ogni mondo aveva il suo dio, come del resto ogni fenomeno della natura. Le divinità della pioggia, del tuono e del fulmine avevano un'indole benevola e a loro si opponevano una serie di divinità malefiche come quelle della siccità, della tempesta, della guerra, ecc.

Tutte le divinità maya erano oggetto di un culto molto complesso e rigoroso: le cerimonie religiose erano precedute da digiuni o da severe astinenze. I sacrifici avevano un ruolo preponderante e si potevano svolgere con varie modalità. Era ad esempio possibile far sgorgare il proprio sangue perforandosi il lobo dell'orecchio con un coltello di selce o una spina di pesce (in qualche caso si perforava anche la lingua). Durante l'"Antico Impero" invece i sacrifici erano sempre pacifici e consistevano nell'offerta di alimenti, animali e o oggetti preziosi.

Solo in seguito comparvero nello Yucatàn (nei templi chiamati "dei giaguari" e "dei guerrieri" a Chichén Itzá) raffigurazioni di sacrifici umani, gli stessi sacrifici che tanto colpirono i conquistatori spagnoli e che alimentarono leggende sulla crudeltà di questi popoli.

LA SCRITTURA E IL CALENDARIO.
I maya perfezionarono il calendario che veniva utilizzato dagli Olmeca e da altri gruppi del Preclassico Tardo. Il calendario era strettamente relazionato con la religione nel suo aspetto astrale. Esisteva un "anno sacro" (tzolkin) di 13 mesi di 20 giorni e un anno solare (haab) di 18 mesi di 20 giorni più cinque giorni a parte, considerati nefasti. Ogni mese aveva un suo glifo corrispondente. Entrambi i calendari si combinavano, come due ruote dentate di diversa grandezza. Affinché una data si ripetesse erano necessarie 73 rotazioni del calendario religioso e 52 di quello civile, ovvero, 18980 giorni. Questo era il "secolo maya", formato da 52 anni, per l'arrivo del quale venivano organizzati grandi festeggiamenti. Gli specialisti sono riusciti, dopo un grande lavoro, a far corrispondere le date maya al calendario cristiano.

In quanto alla scrittura, il sistema geroglifico maya è stato solo parzialmente decifrato. Si conosce il significato solo di 250 glifi su 700. I maya furono i primi - e gli unici - nativi americani ad avere inventato un complesso sistema di scrittura. Testi in lingua maya, scritti con simboli pittorici e fonetici, erano riportati nei libri, nelle iscrizioni poste sui monumenti, dipinti sul vasellame di ceramica e intagliati sulle pietre preziose.

Gli studiosi maya elaborarono anche un complicato ma efficiente sistema di numeri che includeva lo zero, una cifra che all'epoca gli Europei non avevano ancora ideato. La scrittura dei Maya, come già detto, era formata dei cosiddetti grifli (disegni che rappresentavano oggetti reali) e di simboli riproduttori invece di diversi suoni. Questi ultimi, chiamati fonemi, potevano essere collegati insieme come le nostre lettere, in modo da comporre parole e intere frasi di senso complesso.

L'ARTE.
Per quanto riguarda la produzione artistica, i Maya furono d'incomparabile bravura. Si conoscono infatti oggetti di finissima ceramica, sia incisa che dipinta, vasi con o senza coperchio, recipienti cilindrici con pareti particolarmente raffinate, vasi tripodi con coperchio (di forma teotihuacana, ma con decorazioni maya).

La pittura policroma si eseguiva su un ingabbio arancio o neutro; i motivi decorativi erano zoomorfi o antropomorfi, spesso raffiguranti scene umane o figure grottesche, associati a glifi e ad elementi astratti.

Per quanto riguarda la scultura, segnaliamo i bassorilievi con personaggi divini e umani; le sculture a mezzo busto; steli commemorative; maschere in stucco e in mosaico e infine i notevoli bassorilievi su tavole di legno, destinati ad ornare il fondo di alcuni recinti templari. Una particolar attenzione meritano le piccole sculture antropomorfe ritrovate a Jaina, un'isola situata davanti alla costa occidentale dello Yucatán, que rappresentano vari personaggi riccamente abbigliati.

Nota: La descrizione sulla cultura maya, dal sistema politico-economico in poi, è stata estratta da "Le origini - I primi americani" di Juan Schobinger.