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Juan Emilio Bosch Gaviño, nacque a La Vega, Repubblica Dominicana, il 30 giugno 1909 e morì a Santo Domingo il 1 novembre 2001. Il professore Juan Bosch, narratore, saggista, educatore, storiatore, biografo, politico, ex-presidente della Repubblica Dominicana, iniziò la sua carriera letteraria con un piccolo libro di racconti, Cammino reale (1933), dove narrava principalmente quello che aveva visto, ascoltato e vissuto nel suo paese, La Vega. Da quella stessa epoca è il suo primo romanzo breve La Maniosa (1936), dove il personaggio centrale è una mula e il narratore è un bambino malaticcio. Dopo, prima di andare in esilio, dove vivrebbe durante più di 20 anni, il precursore del racconto dominicano pubblicherebbe i suoi racconti in giornali e riviste dominicane. Da quella epoca sono "La donna" (racconto che è stato selezionato da quasi la totalità delle antologie ispanoamericane di racconti), "Due pesi d'acqua" e "Il nonno". Quando il professore Bosch ritornò nella Repubblica Dominicana appena i più vecchi sapevano che era un "raccontista". Al suo arrivo, si fecero due raccolte con i suoi racconti: Racconti scritti in esilio (1964) che includevano "Racconto di Natale" e "Manuel Sicurí", pubblicati in edizioni indipendenti all'estero, e Più racconti scritti in esilio, (1964), dove vennero inclusi anche i racconti pubblicati in edizioni indipendenti come "La ragazza della Güaira", pubblicato in Cile nel 1955. Nonostante, Bosch aveva già pubblicati libri all'estero, non precisamente racconti, che lo fecero conoscere come biografo e saggista prima che nel suo proprio paese, come Hostos, il seminatore (Cuba, 1939), Giuda Iscariote, il calunniato (Cile, 1955). Sebbene smise di scrivere racconti dagli anni 60 (l'ultimo lo scrisse per un'antologia di racconti da bambini, preparata dal pianista, poeta e drammaturgo Manuel Rueda), il professore Bosch gli si riconosce come il precursore del racconto e, soprattutto, della narrativa sociale dominicana). Con una prosa imitata oggi da pochi narratori dominicani (data la sua difficoltà, anche si dica il contrario), nei racconti di Bosch la problematica sociale (la preoccupazione per l'uomo e per la forza dei processi sociali che esercitano sull'uomo) è trattata da diversi angoli, senza fare, quasi sempre, allusione a sistemi o determinati governi. Ma non solo i racconti del professore Bosch sono guidati da qui li racconta, senno che i suoi Appunti sull'arte di scrivere racconti è un testo per gli studenti di un altro paese come Cuba, arrivando perfino a richiamare l'attenzione dello scrittore colombiano Gabriel García Márquez che ha dichiarato più di una volta che Bosch è il suo professore. L'ultima creazione narrativa del professore Bosch, il romanzo "L'oro e la pace" (Premio Romanzo Nazionale di Letteratura, 1975), sebbene scritto in due versione, la prima nel 1957, mentre lo scrittore viveva in Cuba, durante il suo primo esilio, e la seconda versione in Porto Rico, 1964, durante il suo secondo esilio, è un'opera maestra nella letteratura dominicana). Le opere di Bosch comprendono, anche, saggi e biografie di grandi figure della storia sacra. È difficile, per non dire impossibile, riassumere i temi dei racconti di Juan Bosch. Ci sono, eppure, due preoccupazioni che appaiono nei suoi migliori racconti: i problemi sociali e la preoccupazione filosofica (per non dire esistenziale). Lì ci sono "La notte buona di Encarnación Mendoza", "Due pesi d'acqua" e "La donna" per dimostrarlo. [Adattato da un articolo per il giornale El Día , il 12 gennaio 1983.] Tradotto da MONDOLATINO |