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Alfredo Zitarrosa nacque a Montevideo il 10 marzo 1936, trasferitosi all'interno dell'Uruguay e vivendo in diverse città fino l'età di 12 anni. è stato fatto notare che questa esperienza infantile gli contrassegnò per sempre, poiché che la maggioranza del suo repertorio include ritmi e canzoni d'origine contadina, come le milonga. Nella sua gioventù lavorò come venditore di mobili, di abbonamenti per una società e da impiegato. Dopodiché fece lavori di locuzione e nel teatro. Nel frattempo cominciò a lavorare come giornalista, collaborando con diverse pubblicazioni, tra cui il settimanale "Marcha". Scrisse su cibernetica, malattie infantili, fisica nucleare e un grande varietà di temi scientifici e tecnici. Allo stesso tempo sviluppò la sua vocazione artistica, producendo canzoni, racconti e poemi. Questi sforzi diventarono concreti quando nel 1959 ricevé il Premio Nazionale di Poesia in Uruguay. Nel 1961, trovandosi nel Perú affrontò serie difficoltà economiche e praticamente contro la sua volontà dovette attuare in televisione. Zitarrosa raccontò così la sua esperienza: "Non avevo un soldo, sì molti amici. Uno di loro, César Durand, diresse una agenzia di pubblicità e a sorpresa incluse me in un programma di TV e mi obbligò a cantare. Cantai due temi e chiese 50 dollari. è stata una sorpresa che mi permise di radunare alcuni soldi..." A partire da questo istante realizzò alcuni programma per Radio Altiplano a La Paz, Bolivia, debuttando dopo, nel 1964, a Montevideo nel Auditorio del SODRE (Servicio Oficial de Difusión Radioeléctrica - Servizio Ufficiale di Diffusione Radioelettrica). La sua partecipazione in questo spazio gli servì da scalino per essere invitato al Festival Folclorico di Cosquín, Argentina. Già famoso, ebbe a suo carico il programma di televisione "Generación 55", dove diffuse il lavoro di giovani artisti uruguaiani. Da lì in poi ebbe una valanga di premi. Premio Artigas della Associazione Folclorica d'Uruguay, nel 1965. Medaglia d'Oro per le vendite dei suoi dischi anni 65, 66, 67 e 68. Nel 1966, Medaglia d'Argento al Secondo Festival Latinoamericano di Folclore a Salta. Nel 1969, targa e disco d'Oro nel Festival Internazionale di Montevideo. Altri premi vinse in Perú nel 1972 e poi in Venezuela nel 1978 e negli anni successivi molti altri. I suoi temi sono stati registrati da interpreti famosi come Mercedes Sosa, Jorge Cafrune, Nacha Roldán, Los Andariegos, Los Fronterizos, Los Chalchaleros, Huerque Mapu, Cuarteto Zupay e altri, Argentina; María Dolores Pradera, Nati Mistral e Maya, Spagna; María Teresa Chacín e Soledad Bravo, Venezuela; Chabuca Granda e Tania Libertad, Perú; Sanampay e Grupo Onta, Messico; Miriam Ramos, Osvaldo Rodrigo, "Chango" Nieto, Marga y Betty, altri paesi. Zitarrosa ottenne l'impossibile: piace a tutti quanti ed specialmente al pubblico uruguaiano che gli vede come il cantante a lungo atteso, colui che canta con le voci di tutti. è difficile determinare che cosa è quella più importante nella personalità di Alfredo Zitarrosa: la sua condizione di autore e compositore privilegiato o la forza delle sue interpretazioni, la lucidità, la prodigalità delle sue immagini poetiche, la sue radici immensamente popolari e caldamente universale espresse nelle sue canzoni, che fecero di lui una figura rilevante della Canzone Popolare Contemporanea Latinoamericana. Non fu un strumentista, sebbene molte volte si accompagnava con la chitarra, invece compone a favore della chitarra che, secondo lui, è l'autrice delle sue canzoni. Questo merita una considerazione a parte, giacché l'accompagnamento eletto da Zitarrosa per le sue canzoni si basa in tre chitarre e un chitarrone, cosa che da alle sue interpretazioni un suono originale totalmente distinto ad altre regioni d'America, cosa che portò agli specialisti a denominarlo 'il suono inconfondibile e unico di Zatarrosa'. Le sue presentazioni pubbliche seguirono la vecchia linea per quanto riguardava l'accompagnamento chitarrista (le classiche quattro cordate di fondo, tre chitarre creole e un chitarrone) e il suo vestiario: vestito oscuro con gilè, camicia bianca e cravatta, scarpe nere e pettinato impeccabile con riga al lato. Nel 1976, Alfredo Zitarrosa abbandonò la sua terra natale, trasferendosi in Argentina. Ai pochi mesi partì per Spagna dove continuò componendo e attuando sporadicamente. Non resistette, tuttavia, rimanere lontano dal suo continente, del suo popolo e abitudini. Nel 1979, andò in Messico con sua moglie e sue due figlie, abitando a Prados di Coyoacán a sud della Città del Messico fino il 1983 quando ritornò in Argentina. La notte del 1 luglio 1983 si ritrovò con il pubblico portuario allo Stadio delle Opere Sanitarie. Prima di iniziare la sua presentazione chiese permesso per continuare a cantare a nome del suo popolo. Gli assistenti gli accolsero con una ovazione che, disse, mai poté dimenticare. Agli inizi del 1984 ritornò alla sua patria, Uruguay, e pochi giorni dopo è ricevuto per una moltitudine allo Stadio Centenario di Montevideo. Continuò scrivendo e componendo fino la sua morte, il 17 gennaio 1989, a Montevideo. Il poeta Washington Benavídez, uno dei pilari del Canto Popolare Uruguaiano, disse in certa occasione: "Sempre che penso a Zitarrosa torna alla mia memoria una immagine che in un recital il grande autore provocò, gremito di pubblico, a Tacuarembó; disse allora che ogni canzone aveva, come toccata da magia terrena, un qualcosa, un non so che dorato e cordiale, nella sua misteriosa e generosa voce". Tradotto dalla biografia del sito www.montevideo.gub.uy/zita/zita.htm |