Si
afferma che il pasillo, come espressione musicale, proviene dalla
Spagna e arrivò in Colombia coi conquistatori baschi e che è una derivazione da
melodie e canzonette spagnole del secolo XVII. L'epoca del suo arrivo non è
precisa, ubicandosi la prima agli albori della Repubblica nel 1818 con l'arrivo
della banda di musica del battaglione Numancia, integrata da soldati granadini
(Colombia allora Nuova Granada), in Ecuador.
La sua melodia e il suo dolce attaccamento al sentimento popolare presto lo
nazionalizzarono in Ecuador. Il tono malinconico che domina e caratterizza il
pasillo
sembra interpretare sempre un temperamento nostalgico, sentimentale e tenero
dell'Ecuador, ma prima non era così. Al suo arrivo in Ecuador, il pasillo
si impregnò dell'anima del paesaggio ecuadoriano e si trasformò profondamente in
una musica carica di sentimenti.
Il pasillo non nacque nell'Ecuador, ma fu qui dove crebbe come parte
dell'identità de la sua gente, raggiungendo il suo massimo sviluppo nella sua
epoca di oro alla fine del secolo scorso e principi del secolo XX.
Secondo l'investigatore e musicista Segundo Luis Moreno, nella sua opera
diplomata la musica nell'Ecuador (1830), è alla fine del secolo XVIII, nella
danza creola Il toro rabón, in compasso di ¾ allegro, che si trova la
lontana origine musicale del
pasillo, non tanto nella linea melodica quanto nel ritmo di
accompagnamento.
Così, il pasillo, espressione autentica di musica popolare, fu diffuso
nella catena montuosa ecuadoriana per il diplomatico colombiano, accreditato nel
nostro paese, Jorge Rafael Pombo, tra il 1860 e il 1886. Nel 1890, cominciarono
a popolarizzarsi i pasillos colombiani di Pedro Morale Pino, intitolato
Joyeles, Riflessi, Lontananza, Confidenza ed altri che furono autentiche
poesie musicali in quei giorni.
Egualmente, in quell'anno, si diffusero alcuni bei pasillos di Hèctor
Añez, con lettera di Enrique Alvarez Henao. Il compositore quiteño Carlos Amable
Ortiz (Il Pollo), creò il suo primo corridoio nel 1881, a 22 anni di età, e si
intitolò
La Patria nell'Ecuador.
Il musicista imbabureño Segundo Luis Moreno compose i suoi primi
pasillos, con sapore andino, nel 1898. Possibilmente altri musicisti
dell'interno del paese composero pasillos anche dal 1848, ma rimasero
anonimi. Il musicista Pedro Pablo Traversari Salazar, scrisse pochi pasillos
nel 1905. Già nel 1912, il gran compositore cuencano Francisco Paredes Herrera
creava composizioni di questo genere musicale, prima di stabilirsi in Guayaquil.
Molti pasillos apparvero a Guayaquil approssimativamente nel 1905. E
cosi che quell'anno il direttore di una banda militare di cognome Sosa, naturale
di Tungurahua, si azzardò a comporre un
pasillo a Guayaquil. Ma, realmente, i musicisti e compositori costieri
scrissero questo genere musicale già avanzato il secolo XX, come è il caso del
maestro J. Casimiro Arellano, chi l'effettuò a partire dal 1906.
Nel 1919, secondo versione del storiografo Carlos A. Rolando, si fece la
composizione del popolare pasillo Fiori nere, effettuato dal
pianista Don José D. Feraud Guzmán che dopo passò ad essere il mecenate della
musica nazionale.
Il pasillo fu crescendo in auge ed in popolarità: nel 1912, Nicasio
Safadi realizzò la sua prima registrazione a Guayaquil per la firma del
commerciante lojano Antenor Encalada. L'improvvisato produttore fonografico
Encalada mise ai suoi dischi la marca "La Favorita".
Nella costa, dal 1924, nacquero le belle composizioni del pentagramma
nazionale, molte delle quali riuscirono ad oltrepassare le sue frontiere.
Molti sono stati i famosi compositori le cui immortali creazioni sono
interpretate fino ad oggi; tra essi; chissà, il più grande è stato il cuencano
Francisco Paredes Herrera chi realizzò durante la sua vita più di 2.500
composizioni di differenti ritmi; ricorderemo, anche, a Carlos Amable Ortiz
(Pichincha), Cristóbal Ojeda Dávila (Pichincha); Segundo Luis Moreno (Imbabura);
Salvatore Bustamante Celi (Loja); Constantino Mendoza Moreira (Manabí); Gonzalo
Vera Santos (Manabí); Carlos Silva Pareja (Guayas); Carlos Solìs Moràn, Carlos
Rubira Infante, Blanquita Ron, ecc.
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